La colpa e l'applausoIl lavoro fotografico La colpa e l’applauso nasce all’interno del carcere di Saluzzo, durante le prove e la realizzazione dello spettacolo Lividi. Esperienza teatrale che si sviluppa a partire dal laboratorio teatrale curato da Maria Grazia Isoardi e dalla regia dello spettacolo di Koji Miyazaki. Il lavoro fotografico, legato al progetto Back/Stage, ha rappresentato un’ esperienza umana e fotografica particolare, in grado di far scoprire la dimensione di un doppio; l’essere carcerato, legato all’espiazione di una colpa, al vissuto di un corpo costretto a vincoli e limiti e l’essere attore, in tutti i sensi, attraverso la presenza in scena, la scoperta di un corpo nuovo e all’applauso di un pubblico. Una doppia dimensione alla quale è impossibile sfuggire e che alimenta l’esperienza del teatro in carcere. Onestamente non so se sono stato in grado di fotografare questa doppia dimensione, se le immagini restituiscono qualcosa di questa esperienza unica. Sicuramente mi è interessato provare a scoprire le persone, prima di tutto, alla prese con un'esperienza espressiva, dentro una macchina, qual’è il teatro, che chiede di giocare sino in fondo il proprio “esser li”. Un aspetto importante del lavoro è stata la restituzione delle fotografie alle persone del gruppo che ha partecipato al laboratorio teatrale e allo spettacolo. Ritengo parte del progetto, soprattutto i casi come questo, la condivisione dei risultati con chi vi ha partecipato accettando di essere fotografato. In questa esperienza tutti i provini dei diciotto rullini sono stati incollati ad altrettanti cartelloni e appesi alle pareti della piccola sala prove per il tempo necessario per essere guardati. E riguardati.
Il racconto fotografico ripercorre tre momenti diversi: le prove all’interno della piccola palestra, le prove in esterni e lo spettacolo. Tre luoghi fisici e simbolici dove il senso dell’agire e della presenza fisica che si trasforma. “La colpa e l’applauso” continua anche su cowbird con un breve racconto realizzato in occasione dell’esposizione del lavoro per la prima edizione del Festival Detenzioni, nel 2012, presso la Biblioteca civica Italo Calvino, Torino. |